Già Ippocrate sosteneva la seguente affermazione “fa che il cibo sia la tua medicina”.
L'importanza del cibo sulla salute umana si conosceva sin dall'antichità. Ma oggi sappiamo realmente ciò che mangiamo? La qualità del cibo nel XXI secolo è molto diversa da quella che aveva conosciuto Ippocrate 400 anni prima di Cristo.
L'utilizzo di pesticidi, fertilizzanti, prodotti chimici di varia natura, e poi ancora, conservanti, addensanti e coloranti, hanno profondamente cambiato il nostro modo di mangiare. Inconsapevolmente ogni giorno assumiamo una quantità non ben definita di queste sostanze e il loro effetto sul nostro organismo non è del tutto chiaro. Alcune sostanze più di altre sono state studiate e messe in relazione con la salute umana, ma lo studio da fare è ancora lungo.
Quel che si sa è che uno stile di vita sregolato, ricco in grassi saturi, zuccheri semplici, poche fibre vegetali e poca acqua può porre le condizioni organiche per lo sviluppo di varie patologie tra cui: patologie cardiovascolari (aterosclerosi, ipertensione, infarti, ecc), insulino-resistenza e dibete tipo 2, patologie neurodegenerative (Alzheimer, demenze senili, ecc), patologie del tratto gastrointestinale e neoplasie (tumore al colon, al seno, ecc.).
La prevenzione è l'arma più potente in questi casi, quindi adottare un sano stile di vita sin da giovani non può che ritardare o limitare l'insorgenza di queste patologie in età avanzata. Ma non solo, non è mai troppo tardi per cambiare e adottare delle abitudini salutari. Anzi, soprattutto in presenza di patologie manifeste, è utile porre attenzione sulla propria alimentazione: anche se può sembrare un piccolo gesto in confronto di una patologia grave, molte volte può essere di forte sostegno alle terapie mediche. Tant'è che molti centri specializzati in malattie oncologiche consigliano una dieta equilibrata e sana per i propri malati e per prevenire le forme recidive.